La Padania, Italia
29 Ottobre 2004

Non solo Olocausto: il genocidio degli armeni è ancora negato

PIER LUIGI PELLEGRIN

VENEZIA – I mille anni di storia che hanno caratterizzato il
tormentato rapporto tra turchi e armeni sono al centro del convegno
organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini e iniziato ieri sull’isola
di San Giorgio, a Venezia. In tutte e tre le giornate nelle quali si
svolge il convegno il dibattito analizzerà il dramma del genocidio
armeno, perpetrato dai turchi agli inizi del secolo scorso. Il
convegno è stato diviso in cinque sessioni nelle quali vengono
esaminati i rapporti tra Armeni e Turchi dall’età selgiuchide (una
sorta di “Rinascimento” islamico) a quella ottomana e repubblicana.
Sono state poste sotto la lente di ingrandimento, pertanto, anche le
relazioni interetniche in Anatolia dal periodo ottomano in poi e,
soprattutto, il concetto di genocidio, analizzato in termini storici,
psicanalitici, filosofici e giuridici.
Oggi pomeriggio, inoltre, si parlerà di un altro tema strettamente
connesso al genocidio degli Armeni, il negazionismo, visto anche in
prospettiva di comunità europea e di diritti umani. In conclusione il
lavoro complessivo sarà sintetizzato attraverso la tavola rotonda
prevista nella tarda mattinata di domani.
Tra i relatori del convegno vi sono anche: Taner Akçam,
dell’Università del Michigan; lo storico del genocidio armeno, Frank
Chalk; il direttore dell’istituto di Gerusalemme per l’Olocausto e il
Genocidio, Israel W. Charny; il direttore della Bibliothéque Nubar,
Raymond Kevorkian; Pier Paolo Portinaro, docente di filosofia
politica all’Università di Torino; il medico parigino, Yves Ternon;
Giampiero Bellingeri, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia; Mauro
Bussani, dell’Università di Trieste; Frank Chalk, dell’istituto per
il Genocidio a Montreal, l’armenista Aldo Ferrari; Ferhart Kentel,
dell’Università di Istanbul; Antonia Arslan dell’Università di
Padova. I loro interventi sono introdotti e coordinati da Antonio
Rigo, professore di Filologia bizantina all’Università Ca’ Foscari di
Venezia.

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