ANSA Notiziario Generale in Italiano
Dic 4, 2004

TV: ‘C’ERA UNA VOLTA’ RIPARTE DAL GENOCIDIO IN CECENIA ;
SU RAITRE DA LUNEDI’ CINQUE PUNTATE SU PAESI EST EUROPEO

DATELINE: ROMA

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(ANSA) – ROMA, 3 DIC – Il genocidio dei ceceni e quello, mai
riconosciuto dalla Turchia, degli armeni; il mercato delle donne
dell’est europeo, l’identikit della Russia di Putin e gli
aspetti piu’ nascosti della Romania: sono i temi dei cinque
appuntamenti di ‘C’era una volta’, il programma di Silvestro
Montanaro giunto alla quinta edizione, che riprende dal 6
dicembre alle 23,40 su Raitre.

Dopo gli Stati Uniti, continua il ciclo dedicato agli
imperi, con cinque nuovi documentari che raccontano cosa accade
nei paesi che una volta erano parte dell’impero sovietico, ora
territori ricchissimi dal punto di vista energetico e insieme
barriera fisica e via d’accesso alle realta’ del sudest asiatico
e della Cina. “A 15 anni dalla caduta del muro di Berlino –
spiega Montanaro alla presentazione in viale Mazzini – le
promesse di una stagione di pace e giustizia aspettano ancora di
essere realizzate”. E nella prima puntata, dal titolo ‘Ombre
cecene’, di Manon Loizeau e dello stesso Montanaro, si vedra’ da
vicino una delle realta’ piu’ drammatiche di questa parte
d’Europa: la Cecenia, da un decennio sotto il tallone e la
violenza delle armate russe che hanno represso nel sangue ogni
aspirazione indipendentista. “Il 15% della popolazione e
scomparsa nel nulla, nelle fosse comuni”, ricorda Montanaro,
che sottolinea quanto “dietro a questa tragedia ci siano
responsabilita’ geopolitiche di alcuni paesi arabi e di alcuni
paesi occidentali”. Il documentario – con le drammatiche
testimonianze di famiglie decimate, vessate e terrorizzate – e
stato realizzato un anno fa, “quando ancora si poteva entrare
in Cecenia. Ora e’ diventato impossibile documentare cio’ che
avviene”, spiega Montanaro, che lamenta quanto “nel mondo
stiano aumentando i luoghi in cui non e’ possibile accedere”.

Per il direttore di Raitre Paolo Ruffini, ‘C’era una volta
e un esempio di come si possa “riuscire a raccontare delle
cose per le quali sembra normale non trovare spiegazioni.
Riuscire ad approfondire questi temi in seconda serata serve
almeno a cercare di capire. E’ un tentativo di raccontare un
mondo sempre piu’ piccolo ma sempre piu’ incomprensibile, sempre
piu’ lontano dalla realta’ virtuale della televisione”.