Iraq, fatte esplodere due chiese cristiane
La Padania, Italia
mercoledì 8 dicembre 2004
MOSSUL – Un commando ha fatto saltare in aria la chiesa caldea di
Mossul, nell’Iraq settentrionale. Un gruppo di persone armate ha
fatto irruzione nella chiesa e ha costretto quanti vi si trovavano a
radunarsi in un cortile. Il commando ha poi fatto esplodere diverse
cariche di esplosivo all’interno della chiesa. I caldei fanno parte
della minoranza cristiana irachena, che ammonta complessivamente a
circa il 2% della popolazione. Un attentato analogo è stato portato
quasi contemporaneamente contro una chiesa armena della città. Anche
in questo caso gli attaccanti hanno fatto uscire tutti i presenti e
hanno fatto saltare cariche di esplosivi.
Un marine americano è stato ucciso ieri durante uno scontro a fuoco
con la guerriglia ad ovest di Baghdad, nella provincia di Al-Anbar.
Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso forti riserve sulle
prossime elezioni in Iraq: «Francamente – ha detto durante un
incontro con il premier iracheno Ayad Allawi – non posso nemmeno
immaginarmi come sia possibile organizzare elezioni in un paese sotto
occupazione straniera». E’ il secondo “sgarbo” che Putin fa a Bush
dopo quello di pochi giorni fa, quando ha detto di sperare che “Bush
possa imparare la lezione irachena», ed è probabilmente la “vendetta”
per l’appoggio dato dagli Usa alla “rivoluzione arancione” in
Ucraina, che ha portato all’annullamento della vittoria del candidato
di Putin. Le elezioni, fissate per il prossimo 30 gennaio, potrebbero
essere scaglionate in 15-20 giorni nelle diverse province: lo ha
detto lo stesso Allawi per dar modo a tutti – “sciiti, sunniti,
cristiani, curdi, turcomanni” – di votare . Un meccanismo del genere
– ha spiegato – permetterebbe di creare un dispositivo di sicurezza
adeguato
Forze Usa hanno arrestato 18 sospetti ribelli in un raid a Tikrit, a
nord di Baghdad, sequestrando armi e bombe. Tikrit è la città natale
di Saddam Hussein e punto focale della resistenza.
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