Il Tempo, Italia
martedì 8 maggio 2007
Novantadue anni fa l’«olocausto» in Anatolia
Gli armeni e il diritto al ricordo
NESSUNA macabra foto d’archivio storico nell’ album della memoria del
popolo armeno in occasione del novantaduesimo anniversario del
Genocidio. Ma , piuttosto, idealmente, un gruppo di giovani, fieri
della loro identità e dei loro ideali, con le fiaccole in mano a
rischiarare la tenebra della negazione. Non è ancora accaduto quello
che tutti gli armeni e gli uomini di buona volontà si aspettano; i
turchi sono sempre trincerati nel loro immobilismo storico e morale
dal quale non si muovono neppure scossi dalla rumoreggiante opinione
pubblica internazionale e da accadimenti tragici come l’uccisione del
giornalista Hrant Dink , avvenuta ad Istambul lo scorso mese di
gennaio . Eppure qualcosa è cambiato. Anzi molto. In un solo anno,
per rimanere alla situazione italiana, sono stati compiuti passi da
gigante verso il riconoscimento del diritto alla memoria di quel
milione e mezzo di martiri armeni, vittime della ferocia nazionalista
del 1915: convegni, targhe commemorative, cerimonie ufficiali,
mozioni pubbliche, saggi storici e, da ultimo, il bel film dei
fratelli Taviani «La Masseria delle allodole» . Quella che fino a
qualche tempo fa era una pagina oscura della storia , ignorata dai
più , è ora un fatto acclarato per la maggior parte della gente. In
questi ultimi dodici mesi, grazie alle tante iniziative promosse in
tutta Italia, ed ai numerosi articoli di giornale, ed a una editoria
sempre più attenta, un ancora maggiore numero di cittadini, anche i
più distaccati e disinteressati, non ha potuto non prendere atto di
quanto accaduto all’inizio del Novecento . E’ ormai un dato scontato
ed acquisito: nel 1915 gli armeni subirono un genocidio ad opera dei
turchi. Da questo assioma non si torna indietro, nessuno oggi in
Italia (e crediamo anche in buona parte del mondo) può mettere in
dubbio la storia ed i diritti del popolo armeno. Non sappiamo quanto
tempo ancora ci vorrà perché i turchi compiano quel passo da tutti
invocato, ma ogni giorno che passa è un giorno in più di speranza per
tutti gli armeni. La società turca sta vivendo momenti travagliati:
un processo democratico che porti i turchi a riesaminare la propria
storia ed a prendere coscienza degli orrori del passato è ostacolato
da mai sopite tendenze estremiste e nazionaliste. Ma il diritto alla
memoria del popolo armeno non può essere cancellato dall’oblio o
dall’opportunismo politico. Gli armeni attendono, con quella fede
che, da S. Gregorio Illuminatore, ha sempre sostenuto la sua cultura
ed i suoi ideali. interni@iltempo.it
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