L’AMERICA, LA TURCHIA E IL GENOCIDIO NEGATO
La Stampa, Italia
11 ottobere 2007
Per Ankara è una parola tabù. Ma allora come lo chiamimao il massacro
di massa degli armeni?
La Turchia si sente oltraggiata dall’approvazione in Commissione esteri
del Congresso americano di una mozione che riconosce il carattere di
"genocidio" ai massacri degli armeni di Anatolia negli anni 1915-16,
e richiama il suo ambasciatore a Washington per consultazioni. Bush
ce l"ha messa tutta per evitare che si arrivasse a questo, ma non
controlla completamente il Congresso, e non ce l’ha fatta. Immediata
e viperina reazione di Ankara: "Inaccettabile".
Ora, che gli armeni siano stati brutalmente massacrati in massa, non
è un’opinione, ma un fatto, appurato da storici,testimoni e ricerche.
Vedi, per tutti, il libro, e poi film "La masseria delle allodole",
che racconta qualcosa che, se non si può chiamare genocidio, davvero
non si sa come definire altrimenti.
Tuttavia, in Turchia, anche i più democratici, i più critici verso
il governo, si risentono di questa parola, parlano oscuramente di
casi isolati, rifiutano l’idea. La stampa turca è stata unanime
nel condannare la mozione congressuale americana. Il commento più
feroce è venuto dal giornale Vatan, che definisce "imbecilli" i 27
parlamentari americani che l’hanno votata in commissione, ed aggiunge:
"Hanno svenduto, per ragioni di politica interna, il loro più grande
alleato in questa regione problematica".
Certo, la realpolitik suggerisce di dare ragione ai turchi e e cedere
a quello che pare, ed è, un ricatto. E allora, niente genocidio?
Forse una nicredibile serie di morti accidentali?
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