Sonya Orfalian, La cucina d’Armenia

Sonya Orfalian

La cucina d’Armenia

Viaggio nella cultura culinaria di un popolo

Ponte alle Grazie

Un nuovo libro della collana diretta da Allan Bay IL LETTORE GOLOSO
A fine FEBBRAIO in LIBRERIA

pp 272.
euro 18.60


IL LIBRO

Si comincia chiedendo a una parente "quanto" di una certa cosa va in
"quella" ricetta; si prosegue cercando una serie di ingredienti,
confrontando versioni, ascoltando consigli spesso divergenti. E si
finisce mettendo insieme il tutto con anni di ricerche storiche ed
etnografiche e traduzioni di testi rari e pressoché introvabili. In
questo modo Sonya Orfalian ha intrapreso e concluso un’opera
monumentale in cui sono custodite, insieme alle oltre centotrenta
preparazioni, le radici e le ramificazioni di una cultura millenaria
tanto più meritevole di essere catalogata e raccontata in quanto
offesa, misconosciuta e strappata dalla sua terra d’origine. Ecco
allora, chiamati per nome e pronti per essere sperimentati e gustati,
gli ingredienti e i piatti della tradizione, accompagnati dalla
ricostruzione della vita quotidiana in terra d’Armenia – luoghi, usi,
proverbi, leggende e ricorrenze religiose e civili, in un repertorio
in cui il piglio rigoroso della studiosa si stempera nei ricordi,
richiamando luoghi e figure di famigliari e amici, mescolandosi al
peso dolce e amaro di un’eredità da onorare.

L’AUTRICE

Sonya Orfalian, figlia della diaspora armena, è nata cinquant’anni fa
in Libia. Artista, scrittrice e traduttrice, ha dedicato una grande
parte del suo impegno e della sua ricerca al ricchissimo patrimonio
culturale e alle tradizioni antiche della sua gente.Attualmente vive e
lavora a Roma.

DAL LIBRO

Considerando la posizione geografica dell’Armenia, è facile
comprendere come la sua cucina abbia subito influssi sia da oriente
che da occidente. L’avvicendarsi delle dominazioni persiana e
bizantina, due culture di grande ricchezza, ha indubbiamente
impreziosito anche l’arte culinaria autoctona. Grano e riso vi
regnano sovrani. Attraverseremo dunque la cucina armena in un viaggio
ideale tra profumi di aglio e di cipolla che soffriggono, di carni
arrostite, tra i rumori delle stoviglie. Il mio pensiero va al suono
del mortaio di casa quando ancora l’uso del mixer non era
diffusissimo e mia madre doveva preparare delle pietanze speciali:
nessun altro strumento come il mortaio di legno col suo pestello può
schiacciare a dovere l’aglio riducendolo in poltiglia. Da bambina
era quello il mio compito in cucina e mi piaceva tanto guardare gli
spicchi d’aglio che via via si frantumavano; poi, dietro
suggerimento di mia madre, aggiungevo un po’ di sale, e ancora
pestavo e schiacciavo, schiacciavo e pestavo=80¦

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