Pescara. “1915 The Armenian files” di Roberto Paci Dalò è un film, una mostra, un’opera radiofonica, un concerto multimediale e dall’11 dicembre anche un disco.
Pubblicato da Marsèll in coproduzione con Giardini Pensili, Arthub (Shanghai / Hong Kong) e l’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, il disco (CD, LP, DD) esce in contemporanea con la performance “Fronti” che Roberto Paci Dalò ha presentato in prima assoluta all’Auditorium RAI di Napoli in occasione del conferimento del Premio Napoli 2015, uno dei riconoscimenti più prestigiosi per la promozione della cultura italiana contemporanea e che Paci Dalò ha ricevuto insieme a Paolo Poli, Bianca Pitzorno e Serena Vitale.
Da tempo Paci Dalò si interessa degli esclusi e dei perseguitati. Come nel progetto precedente “Ye Shanghai”, anche in questo trae ispirazione da un triste capitolo della storia: quello del Genocidio armeno di cui cade il centenario quest’anno. Nel 1915 oltre 1.500.000 armeni vennero trucidati dal governo ottomano in quello che ora ricordiamo come il primo genocidio della storia, quello che Hitler imitò per sviluppare il suo piano di sterminio degli ebrei. Eppure, a un secolo di distanza, il Genocidio non è ancora stato riconosciuto dal governo turco.
Paci Dalò a partire da testi del poeta armeno Daniel Varoujan – torturato e ucciso a 31 anni nell’agosto del 1915 da un gruppo di ufficiali e “poliziotti” turchi – mescola elettronica, voci, strumenti acustici, ritmi e trame sonore tratte da materiale d’archivio in una tessitura fatta di suggestioni e citazioni che sono ormai il suo tratto distintivo.
“Era una domenica del 1987 quando vidi, in un piccolo cinema di Roma, un film di Sergej Parajanov. – spiega Paci Dalò – Da allora in me nulla è stato più uguale e ho cominciato a raccogliere informazioni, testi, voci, immagini intraprendendo una viaggio mai più interrotto nella cultura armena”.
Il lavoro vede la partecipazione di Julia Kent (violoncello), Fabrizio Modonese Palumbo (chitarra) e Stefano Spada / Light Parade (elettronica) ed stato registrato a Vienna dal vivo presso gli studi della ORF all’interno del programma Kunstradio. Boghos Levon Zekiyan (attualmente Arcivescovo di Istanbul) è la voce narrante di questo lavoro e ha registrato questi testi nel 2000 in un giardino di Venezia.
La produzione del disco gode del partenariato di Arthub Shanghai e la partecipazione straordinaria dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia.
Info
Web: robertopacidalo.com
Soundcloud, Twitter, Instagram: robertopacidalo
FB: Roberto Paci Dalò Official
Roberto Paci Dalò è nato a Rimini, cresciuto a Tremosine del Garda, ed ha vissuto a Berlino, Napoli, Roma con residenze a Vancouver. Vive e lavora sulle colline di Rimini. Compositore / performer, regista e artista visivo ha presentato proprie opere nei principali festival e teatri in Africa, Asia, Medio Oriente, Israele, Europa, Canada, USA, Messico, America Latina, Russia. Le collaborazioni includono icone della scena musicale internazionale quali Kronos Quartet, Fred Frith, Alvin Curran, Terry Riley, Tom Cora, David Moss, Robert Lippok, Akio Suzuki, Philip Jeck, Stefano Scodanibbio, Scanner, Sacri Cuori, Mouse on Mars, Almamegretta, Massive Attack, Fennesz, Tenores di Bitti, Luigi Lai. Membro della Internationale Heiner Müller Gesellschaft di Berlino e della British Cartographic Society, guida il gruppo Giardini Pensili (co-fondato nel 1985). Ha creato Radio Lada (web radio) nel 1995. Il suo lavoro ha ricevuto il sostegno e la stima di Aleksandr Sokurov e John Cage. Ha ricevuto il premio Berliner Küstlerprogramm des DAAD e il Premio Napoli 2015 per la lingua e la cultura italiana.