Secolo Trentino- Italia
15 feb 2015
ARMENI: IL GENOCIDIO NEGATO
Di Luca Dalle Mese il 15 febbraio 2015 –
Ad inaugurare la nuova “età buia” dopo il medioevo fu il genocidio
degli Armeni, il primo tra i massacri compiuti nel ‘900, accomunati
tutti dagli stessi fini e quasi totalmente dissociati dai motivi che
causarono lo scoppio delle due guerre. Proprio per questa mancanza di
un collegamento diretto tra le guerre e gli stermini il ‘900 può
essere considerato un periodo buio, come fu il Medioevo, anche se i
motivi che spingono a questa etichettatura sono molto diversi. Se da
una parte il Medioevo è stato un secolo di numerosissime guerre,
epidemie, crisi economiche, e arresto del progresso tecnologico, il
‘900 ha subito una profonda crisi dei valori etici dell’Uomo. Il fine
comune a tutti i genocidi del Novecento infatti è la volontà di
sterminare un’etnia, in maniera metodica e senza eccezioni:
un’eliminazione storica, politica, culturale.
Nello specifico caso armeno, questo popolo fu eliminato dalla Turchia
tra il 1915 ed il 1923, comportando la morte di un milione e mezzo di
persone. Inizialmente gli uomini armeni venivano costretti
all’addestramento militare, poi arruolati coattamente nell’esercito.
Successivamente toccò alla popolazione civile, che subì un violento
massacro. I superstiti venivano espropriati di tutto e condotti nel
deserto per una lunga marcia, dalla quale nessuno tornava. I
pochissimi fortunati a scampare alla morte furono dei bambini, educati
dal partito secondo i canoni islamici.
A fomentare le persecuzioni fu il partito dei Giovani Turchi, mosso da
estremizzati ideali di nazionalismo; essi volevano riformare la
nazione turca con criteri di omogeneità etnica e religiosa. La nazione
armena, oltre a non essere di fatto turca, e quindi colpevole anche
solo per questo motivo, era anche cristiana: questo significa che era
una pericolosa finestra aperta sull’occidente, il quale poteva
contaminare il progetto dei Giovani Turchi.
Ad oggi la Turchia non ha ancora ammesso alcun genocidio; le
informazioni in nostro possesso derivano soprattutto, come in molti
altri casi di genocidio, da alcuni Giusti, tra i quali l’Italiano
Giacomo Gorrini.